ACUTO JAZZ 2004

Il Comune di Acuto (FR) organizza nei giorni 9, 10, e 11 agosto la nona rassegna "Acuto Jazz". I concerti avranno luogo presso la piazza San Nicola alle ore 21,30 e saranno ad ingresso libero.

Acuto è facilmente raggiungibile da Roma prendendo l’autostrada per Napoli fino all’uscita Anagni e seguendo poi le indicazioni.

PRESENTAZIONE

La nona edizione di Acuto Jazz è dedicata al “combo”, termine che nel gergo del jazz indica quelle formazioni più grandi di un trio e più piccole di un orchestra, che hanno avuto un ruolo particolare nella storia del jazz. In una formazione di piccole dimensione come un quartetto con un solo strumento a fiato solista è sufficiente che i musicisti conoscano gli accordi di un brano e il solista ricordi più o meno approssimativamente la melodia che comunque verrà reinterpreta con libertà. Invece i gruppi che hanno al loro interno più di uno strumento a fiato hanno generalmente bisogno di parti musicali scritte al fine di garantire una sincronia tra i fiati nei momenti in cui suonano simultaneamente. Quindi è indispensabile la figura del compositore e/o arrangiatore, che organizzi la musica e magari tenga anche conto delle personalità dei musicisti per cui scrive. Da notare è il fatto che autori e arrangiatori, dovendo scrivere per gruppi più piccoli delle orchestra jazz, composte in genere da una quindicina di musicisti, si sono espressi in maniera agile e sintetica, raggiungendo quell’equilibrio tra la scrittura e l’improvvisazione che contraddistingue i grandi quintetti e sestetti degli anni ’50 e ’60, i due decenni nel corso dei quali tali formazioni sono state in primissimo piano. I tre gruppi che sono in programma quest’anno fanno riferimento a diversi aspetti della tradizione del “combo”, tradizione che la grandissima qualità dei solisti e i loro diversissimi linguaggi improvvisativi proietta con efficacia nella contemporaneità.

Augurandovi delle piacevoli serate ad Acuto vi segnaliamo una novità. Quest’anno abbiamo iniziato una collaborazione con il Jazz Festival di Alatri, che si svolgerà nei giorni immediatamente precedenti Acuto Jazz, coordinando le rispettive programmazioni in modo che nel raggio di pochi chilometri sarà possibile assistere a concerti tutte le sere dal 3 all’11 agosto, come potrete leggere nel programma dettagliato che troverete nel sito www.alatrijazz.it.

LUNEDI 9 AGOSTO - ore 21,30

ANTONELLO MONNI QUINTET
Antonello Monni: sassofoni soprano e tenore - Sergio Orlandi: tromba - Mauro Grossi: pianoforte - Attilio Zanchi: contrabbasso - Marco Castiglioni: batteria

Nella prima serata il sassofonista Antonello Monni propone i brani originali registrati nel CD “FRIENDS”, che rappresenta il suo esordio discografico. L’atmosfera nella quale si muove il gruppo è vicina a quella dei grandi quintetti acustici degli anni ‘60, con dei riferimenti compositivi ben precisi, tra cui evidente è il richiamo a Wayne Shorter, anche se non mancano collegamenti tematici con l'ultimo Monk, e con il verticalismo armonico coltraniano, senza dimenticare la tradizione hard-bop degli anni '50.

MARTEDI 10 AGOSTO - ore 21,30

MAX IONATA – ANDY GRAVISH QUINTET
Max Ionata: sassofoni soprano e tenore - Andy Gravish: tromba - Luca Mannutza: pianoforte - Marco Loddo: contrabbasso - Nicola Angelucci: batteria

Nato dalla forte intesa che c’è tra i due leader, il quintetto esegue un repertorio che comprende brani firmati da tutti i componenti del gruppo unitamente all’arrangiamento di alcuni standard come nella migliore tradizione jazzistica.
La presenza del trombettista americano Andy Gravish dona alla formazione un suono unico, frutto delle numerose esperienze maturate al fianco di alcuni tra i migliori musicisti al mondo.

MERCOLEDI 11 AGOSTO - ore 21,30

ROBERTO SPADONI SIX
Sandro Satta: sassofono contralto - Daniele Scannapieco: sassofoni soprano e tenore - Roberto Rossi: trombone - Roberto Spadoni: chitarra - Dario Rosciglione: contrabbasso - Ettore Fioravanti: batteria

MINGUS, CUERNAVACA
Ammalato di sclerosi laterale amiotropica, bloccato su una sedia a rotelle, imprigionato tra infinite difficoltà motorie e verbali, Charles Mingus fu invitato alla Casa Bianca per una memorabile giornata dedicata da Jimmy Carter al jazz. Tra le tante emozioni di quella giornata, ci fu un incontro con Gerry Mulligan che raccontò di una guaritrice messicana. Di fronte all’impotenza della medicina ufficiale, Charles e Sue Mingus si aggrapparono alla remota speranza di un miracolo a Cuernavaca.
Il diario reale di quel soggiorno fu scandito da esaltazioni, delusioni, dolore, frustrazione, stanchezza, fino alla morte avvenuta il 5 gennaio 1979. Quel giorno, 56 balene si adagiarono sulle coste della California, lì dove Mingus era cresciuto 56 anni prima. Il diario immaginario fu invece stilato dallo scrittore francese Enzo Cormann: nel suo testo Mingus, Cuernavaca, pubblicato nel 1991, nelle ultime ore di vita il contrabbassista ripercorre tutta la sua esperienza umana e artistica con improvvisi scarti di rabbia e dolcezza.
Nel 2001 La Fondazione Teatro Metastasio di Prato – nella persona del sottoscritto, direttore artistico di Metastasio Jazz - ha commissionato a Roberto Spadoni una partitura strumentale intorno al testo di Cormann, affidato ad una voce recitante. Il progetto Mingus, Cuernavaca, andato in scena il 3 febbraio 2002, ha girato l’Italia, mutando in parte fisionomia, si è ampliato ed è divenuto una narrazione autonoma senza la voce recitante. Una continua trasformazione che sarebbe piaciuta a Mingus, la cui vita e la cui arte sono percepibili quale altissima ispirazione per Cormann, Spadoni e i suoi musicisti.

Stefano Zenni
(Dalle note di copertina del CD: Roberto Spadoni Six “MINGUS, CUERNAVACA”)